L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi di videosorveglianza offre nuove prospettive per la sicurezza pubblica, ma comporta anche complessi problemi normativi ed etici. Le Pubbliche Amministrazioni devono gestire questi strumenti garantendo il rispetto dei diritti dei cittadini e delle normative europee.
Nuove Prospettive per la Sicurezza Pubblica
Negli ultimi anni, la crescente integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi di videosorveglianza ha aperto nuove prospettive per la gestione della sicurezza pubblica in molte città del mondo, Italia inclusa. La capacità di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale e di identificare potenziali minacce con maggiore precisione ha fatto sì che sempre più amministrazioni locali si stiano orientando verso l’adozione di queste tecnologie.
Le Sfide Normative
Tuttavia, l’entusiasmo per queste nuove possibilità non deve oscurare le complesse sfide normative ed etiche che ne derivano. In questo contesto, è fondamentale che le Pubbliche Amministrazioni siano ben preparate a gestire questi strumenti, garantendo che il loro utilizzo avvenga nel rispetto dei diritti dei cittadini e delle normative europee in vigore. Roma, ad esempio, si prepara a installare un numero senza precedenti di telecamere intelligenti in vista del Giubileo. Questo evento, di grande rilevanza per la città, richiede misure di sicurezza straordinarie e l’adozione di sistemi avanzati di videosorveglianza appare come una risposta naturale a tali esigenze.
Rischi e Conformità Normativa
L’implementazione di queste tecnologie comporta anche dei rischi, in particolare se non viene seguita con rigorosa attenzione alla conformità normativa. Come dimostrano i recenti casi di Trento e Torino, l’introduzione di tecnologie di sorveglianza basate su IA può facilmente entrare in conflitto con la normativa europea, in particolare l’AI Act e il GDPR. In questo articolo, faremo una panoramica delle normative e ipotizzeremo un percorso di compliance che possa fungere da base per i professionisti e gli enti che devono intraprendere un percorso di adeguamento di sistemi di videosorveglianza con l’uso di IA.
Il Contesto Normativo: AI Act e GDPR
Per comprendere appieno le sfide e le opportunità legate all’uso dell’intelligenza artificiale nella videosorveglianza, è essenziale partire dal contesto normativo in cui queste tecnologie vengono implementate.
AI Act
Iniziamo dall’AI Act, il Regolamento Europeo 2024/1689, recentemente approvato, che è stato concepito per creare un quadro normativo uniforme che garantisca un utilizzo sicuro e trasparente dei sistemi di intelligenza artificiale all’interno dell’Unione Europea. Questo atto legislativo stabilisce una serie di regole specifiche per i sistemi di IA, con un’attenzione particolare verso quelli utilizzati per il riconoscimento biometrico, spesso utilizzato nella videosorveglianza, considerati strumenti ad altissimo rischio. L’obiettivo principale dell’AI Act è di garantire che l’IA venga utilizzata in modo da rispettare i diritti fondamentali dei cittadini e di prevenire possibili abusi.
GDPR
Parallelamente, il GDPR regola la protezione dei dati personali, imponendo obblighi stringenti per l’uso di telecamere con riconoscimento. Trattamenti del genere richiedono la conduzione di valutazioni d’impatto sulla protezione dei dati, necessarie per identificare e mitigare i rischi associati all’uso di tecnologie che trattano dati sensibili come i sistemi di riconoscimento biometrico. Il principio di minimizzazione dei dati, introdotto dall’art. 5, impone di raccogliere solo i dati strettamente necessari per lo scopo previsto, evitando così il trattamento di informazioni personali superflue.
Conclusione
Con queste normative in mente, è chiaro che l’iniziativa di Roma, seppur ambiziosa, dovrà essere gestita con estrema cautela. L’installazione di 15.000 telecamere intelligenti potrebbe rappresentare un’importante opportunità per migliorare la sicurezza durante il Giubileo, ma anche un rischio significativo se le normative europee non vengono rispettate.