- Diagnosi più accurate e tempestive
- Riduzione degli esami invasivi e costosi
- Miglioramento della qualità della vita dei pazienti
- Un passo avanti importante nella lotta contro l’Alzheimer
Un team di scienziati dell’Università di Cambridge ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale (AI) in grado di prevedere con un’accuratezza del 82% se una persona con sintomi di demenza senile svilupperà l’Alzheimer.
Questa scoperta rivoluzionaria potrebbe avere un impatto significativo sulla lotta contro questa terribile malattia, che colpisce oltre 55 milioni di persone nel mondo e rappresenta un onere economico di circa 820 miliardi di dollari all’anno.
Diagnosi più accurate e tempestive
Il modello di IA, basato sull’apprendimento automatico, è in grado di analizzare i dati clinici di routine dei pazienti, come i test cognitivi e le scansioni MRI, per identificare con maggiore precisione coloro che sono a rischio di sviluppare l’Alzheimer.
“Abbiamo creato uno strumento molto più sensibile degli attuali approcci nel prevedere se una persona progredirà da sintomi lievi all’Alzheimer”, ha dichiarato la professoressa Zoe Kourtzi, che ha coordinato il team di ricerca.
Riduzione degli esami invasivi e costosi
L’utilizzo di questo strumento di AI potrebbe portare a una significativa riduzione degli esami diagnostici invasivi e costosi, come la tomografia a emissione di positroni o la puntura lombare, che spesso sono necessari per confermare la diagnosi di Alzheimer.
“In un momento di intensa pressione sulle risorse sanitarie, questo strumento aiuterà anche a rimuovere la necessità di test diagnostici invasivi e costosi non necessari”, ha affermato l’autrice principale dello studio.
Miglioramento della qualità della vita dei pazienti
La diagnosi precoce dell’Alzheimer è fondamentale per permettere ai pazienti di accedere a trattamenti efficaci nelle fasi iniziali della malattia, quando hanno maggiori possibilità di successo. Inoltre, una diagnosi precoce può aiutare i pazienti e le loro famiglie a pianificare il futuro e a gestire la malattia in modo più efficace.
“Questa ricerca ha il potenziale per migliorare significativamente il benessere dei pazienti, mostrandoci quali persone hanno bisogno delle cure più ravvicinate ed eliminando l’ansia per quei pazienti che rimarranno stabili”, ha spiegato la professoressa Kourtzi.
Un passo avanti importante nella lotta contro l’Alzheimer
Lo sviluppo di questo modello di IA rappresenta un passo avanti importante nella lotta contro l’Alzheimer. L’utilizzo di questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il modo in cui la malattia viene diagnosticata e trattata, migliorando la qualità della vita di milioni di persone in tutto il mondo.