Un vero e proprio boom per i brevetti sull’Ai. Al primo posto la Cina, l’Italia ancora molto indietro

La Cina svetta nella corsa all’intelligenza artificiale generativa (GenAI), depositando la stragrande maggioranza dei brevetti internazionali. Un dominio netto, con oltre 38.000 brevetti cinesi contro i 6.276 degli Stati Uniti, secondi in classifica. L’Italia, con meno di 300 brevetti, arranca.

La GenAI, tecnologia rivoluzionaria che permette la creazione di contenuti come testi, immagini, video e musica, ha conosciuto un’accelerazione eccezionale negli ultimi anni. Un quarto dei brevetti depositati nell’ultimo decennio per innovazioni in questo campo risale al 2023.

Dietro il successo cinese, ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, un ecosistema imprenditoriale dinamico e una grande disponibilità di dati. L’Italia, al contrario, soffre di scarsa attrattività per gli investitori, burocrazia e mancanza di una visione strategica nazionale.

Nonostante i divari, l’intelligenza artificiale generativa rappresenta un’opportunità da cogliere per il nostro Paese. Investire in questo settore, favorire la collaborazione tra università e imprese e creare un ecosistema normativo favorevole all’innovazione sono passi cruciali per non rimanere indietro.

Oltre ai dati, ecco alcuni punti chiave:

  • I brevetti GenAI rappresentano solo il 6% di tutti i brevetti IA a livello mondiale, ma il loro numero è in rapido aumento.
  • La GenAI ha il potenziale per rivoluzionare diversi settori, come l’healthcare, il manufacturing e il marketing.
  • Etica e proprietà intellettuale sono questioni cruciali da affrontare con lo sviluppo di questa tecnologia.

Colmare il divario con la Cina sarà difficile, ma non impossibile. L’Italia ha le capacità per giocare un ruolo da protagonista nel futuro dell’intelligenza artificiale. Investire in questo settore è fondamentale per il nostro sviluppo economico e tecnologico.

Nella classifica delle imprese, Tencent è in cima al podio, seguita da Ping An InsuranceBaidu e dall’Accademia cinese delle scienze. L’americana IBM è solo al quinto posto, seguita dalla cinese Alibaba, dalla sudcoreana Samsung Electronics e dalla societa’ madre di Google AlphabetByteDance, societa’ madre di TikTok, e Microsoft occupano gli ultimi posti della top 10.