Marta Ziosi e Daniel Privitera, insieme a esperti da tutto il mondo, per regolamentare la ‘general-purpose AI’
Ue verso il primo codice di condotta
L’Unione Europea consolida il suo primato nel normare l’intelligenza artificiale. Dopo l’AI Act e l’AI Pact, l’Ue punta a realizzare il primo Codice di condotta per i modelli di AI ad uso generale. Eurofocus, il sito di Adnkronos dedicato all’Europa, ha raccontato il progetto, coordinato dall’EU AI Office, e che coinvolge diversi esperti, tra cui fornitori di IA, accademici, rappresentanti di aziende e della società civile. Il Codice di condotta avrà l’obiettivo di rendere l’intelligenza artificiale uno strumento utile, ma senza compromettere la sicurezza, la privacy e i diritti delle persone. Non si tratta solo di gestire la tecnologia, ma di affrontare i rischi che essa porta con sé, e l’Ue vuole essere in prima linea nel definire standard globali.
Ai generica o purpose
L’espressione “intelligenza artificiale generica” (o general-purpose AI) si riferisce a quei sistemi di intelligenza artificiale che possono essere utilizzati in una vasta gamma di applicazioni e contesti, non limitati a un compito specifico. A differenza delle AI specializzate (come quelle che si concentrano su una singola funzione, ad esempio il riconoscimento delle immagini o la traduzione automatica), le AI generiche sono progettate per essere adattabili e flessibili, capaci di affrontare problemi e compiti diversi senza richiedere modifiche strutturali.
Modelli di linguaggio
Per esempio, i modelli di linguaggio come GPT, utilizzati per rispondere a domande, tradurre testi, scrivere articoli e anche codificare, rientrano in questa categoria. Sono strumenti che possono essere impiegati in settori come la sanità, l’educazione, il marketing e l’industria tecnologica, rendendoli molto versatili e quindi potenzialmente più difficili da regolamentare rispetto alle intelligenze artificiali focalizzate su compiti specifici.