Due voci discutono animatamente di fisica quantistica. Si interrompono, ridono, riflettono. La conversazione sembra autentica, ma dietro quei microfoni virtuali non ci sono esseri umani. Sono conduttori creati dall’intelligenza artificiale, protagonisti della nuova era dei podcast.
NotebookLM di Google: il quaderno che parla
Il futuro dei podcast è arrivato quasi in silenzio. Tra i pionieri c’è Google, che con il suo strumento NotebookLM ha dato vita a un nuovo modo di fruire i contenuti. Questo tool gratuito consente di trasformare qualsiasi documento in un dialogo audio tra due host AI. Non si tratta di una semplice lettura monotona: gli algoritmi generano veri e propri dibattiti, completi di pause, interruzioni e dinamiche che imitano il naturale flusso di una conversazione.
Il processo è semplice: dopo aver caricato un documento, basta cliccare sul pulsante “Guida di Notebook” e selezionare “Riassunto Audio”. In pochi istanti, le voci AI iniziano a dialogare, analizzando i contenuti e collegando concetti. “È come se il proprio quaderno prendesse vita e iniziasse a parlare”, ha spiegato Raiza Martin, product manager di Google per NotebookLM, in un’intervista al Washington Post.
L’ultima versione introduce una funzionalità ancora più avanzata: l’interattività. Gli ascoltatori possono intervenire nella discussione ponendo domande dirette agli host, che rispondono basandosi sulle fonti caricate. Sebbene questa funzione sia ancora in beta, promette di rendere l’ascolto un’esperienza attiva e coinvolgente.
Non solo Google: ElevenLabs e l’ascesa di GenFM
Anche altre aziende stanno esplorando il potenziale dei podcast AI. ElevenLabs ha lanciato GenFM, un’app disponibile su iOS che genera podcast in 32 lingue partendo da video YouTube, documenti o testi. La particolarità? Un’attenzione maniacale alla naturalezza della conversazione. “Abbiamo studiato a lungo l’inserimento di elementi come risate, sospiri e intercalari per creare un’esperienza autentica,” spiega Jack McDermott di ElevenLabs.
Perché scegliere un podcast AI?
Le applicazioni dei podcast generati dall’intelligenza artificiale sono molteplici e vanno ben oltre l’intrattenimento. In ambito accademico, gli studenti li usano per trasformare appunti in contenuti audio da ascoltare mentre fanno sport o si spostano. In azienda, c’è chi converte verbali di riunioni in podcast informativi, rendendo più accessibili informazioni che altrimenti resterebbero nei documenti.
Le potenzialità creative non mancano: un utente ha creato un podcast crime, Histories of Mysteries, partendo dalle pagine di Wikipedia. Secondo Steven Johnson, direttore editoriale di Google Labs, la tecnologia apre le porte a scenari impensabili: “Si possono trasformare i compiti in podcast da ascoltare in palestra o condividere le riunioni del consiglio comunale con il pubblico, senza bisogno di budget o studi di registrazione.”