Meta punta all’IA per sfidare Google e OpenAI: ecco il piano di Zuckerberg

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Meta ha recentemente svelato Llama 3, il suo modello di intelligenza artificiale più avanzato fino ad oggi. Llama 3 vanta due modelli: uno con 7 miliardi di parametri e uno più grande con 80 miliardi. I parametri sono un indicatore della complessità e delle prestazioni di un modello di intelligenza artificiale.

LLAMA 3 META

Benchmark e concorrenza

Nei test di benchmark, Meta sostiene che Llama 3 supera modelli come Gemma e Gemini (sviluppati da Google), Mistral 7B (sviluppato dalla francese Mistral) e Claude 3 (sviluppato dalla statunitense Anthropic).

Tuttavia, Meta non menziona Gpt-4, il modello di intelligenza artificiale di OpenAI che alimenta ChatGpt e che rappresenta attualmente lo standard da battere. Gpt-4 vanta 1,76 trilioni di parametri e OpenAI dovrebbe presentare Gpt-5, un modello ancora più avanzato, a breve.

Open source e investimenti

Nonostante la corsa all’IA generativa, Meta sceglie di non seguire la strategia di OpenAI, che vende abbonamenti a ChatGpt Plus e ha ricevuto un investimento di 13 miliardi da Microsoft.

Meta punta sull’open source, rendendo il codice sorgente di Llama 3 completamente accessibile a chiunque. Questo significa che chiunque può utilizzare, modificare e ridistribuire il modello liberamente, senza dover pagare royalty a Meta.

Perché l’open source?

L’adozione di un modello open source potrebbe portare a diversi vantaggi per Meta:

  • Riduzione dei costi: L’azienda risparmia sui costi di sviluppo e manutenzione del modello, potendo sfruttare il contributo della community.
  • Aumento della velocità di sviluppo: La collaborazione di sviluppatori esterni può accelerare il miglioramento e l’innovazione di Llama 3.
  • Creazione di un ecosistema: Un modello open source può attirare sviluppatori e aziende che desiderano creare applicazioni e servizi basati su Llama 3, ampliando il suo utilizzo e il suo valore.
  • Competitività: L’adozione di un modello open source potrebbe rendere Llama 3 più accessibile e attrarre un maggior numero di utenti, contrastando il dominio di Google e OpenAI.

Obiettivi ambiziosi e strategie future

Zuckerberg ha annunciato un piano per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Meta che prevede tre modelli di business:

  1. Chatbot avanzati: Meta vuole trasformare i suoi chatbot in “agenti” intelligenti in grado di svolgere compiti complessi e risolvere problemi degli utenti.
  2. Pubblicità contestuale: L’azienda potrebbe inserire annunci tra le interazioni degli utenti con l’intelligenza artificiale.
  3. Servizi a pagamento: Meta potrebbe offrire modelli di intelligenza artificiale più potenti a sviluppatori e aziende a pagamento.

Sfide e ostacoli

La strategia di Meta presenta alcune sfide:

  • Convincere le aziende: Le aziende potrebbero essere restie a utilizzare modelli di intelligenza artificiale open source per timore di problemi di sicurezza o reputazione.
  • Monetizzazione: L’azienda dovrà trovare modi efficaci per monetizzare l’intelligenza artificiale senza compromettere la sua accessibilità e la sua filosofia open source.
  • Competizione: Google e OpenAI dispongono di risorse ingenti e di modelli di intelligenza artificiale già affermati, rappresentando un ostacolo significativo per Meta.

Un futuro incerto

Nonostante l’ambizione e le risorse di Meta, il successo della sua strategia di intelligenza artificiale aperta non è garantito. Il tempo dirà se questa scelta si rivelerà vincente nella corsa all’IA generativa contro giganti come Google e OpenAI.