L’Ai porta la sanità verso il futuro. Tramite il suo utilizzo azzerate le attese telefoniche ai Cup

Sanità digitale AI

L’Ai utilizzata per azzerare le attese telefoniche dei Cup e ridurre il no show che intasa le liste d’attesa.

Negli ambulatori medici il 73% del tempo dei professionisti sanitari è dedicato a compiti amministrativi e solo il 27% viene dedicato ai pazienti. E il cosiddetto ‘burden’ amministrativo è segnalato dai clinici come responsabile del loro stress e burnout per oltre il 50% dei casi. Sono i numeri emersi dalla letteratura scientifica citata nell’analisi presentata oggi all’Exposanità Bologna da Francesco Baglivo, medico e componente del consiglio direttivo della Siiam (Società italiana intelligenza artificiale in medicina) durante l’evento su Smile CX Gaia, l’intelligenza artificiale conversazionale realizzata da Esosphera – Gruppo Covisian proprio per alleggerire i compiti amministrativi di strutture sanitarie e professionisti. L’intelligenza artificiale azzera le attese telefoniche dei Cup, i centri unici di prenotazione delle visite e prestazioni mediche e riduce drasticamente il fenomeno del ‘no show’, cioè visite e prestazioni disdette senza la possibilità di riassegnare quegli appuntamenti a chi è in lista d’attesa.

Attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, Smile CX Gaia comprende il linguaggio e le sue sfumature, interagisce in modo semplice e intuitivo al telefono, con Sms, WhatsApp, e-mail, migliorando sensibilmente l’esperienza degli utenti e il loro coinvolgimento, e agevolando gli anziani e chi non ha familiarità con le prenotazioni e con i servizi via web. “Già attive in strutture come Humanitas Milano, Casa di Cura San Francesco Bergamo, Centro Medico Tiziano Roma, Poliambulatorio Ptc-Brescia, e in molte altre ancora, ora le soluzioni con intelligenza artificiale conversazionale di Esosphera-Covisian entrano anche nelle strutture pubbliche come nella Ausl Modena, dove si integra con i servizi del Cup, e nella Ulss 6 di Padova, dove aiuta i cittadini a gestire il cambio del medico di famiglia e del pediatra di libera scelta”, precisano i curatori.