Meno del 10% delle aziende italiane utilizza l’intelligenza artificiale, nonostante la crescente richiesta di competenze digitali in ambito lavorativo.
Un ostacolo significativo è la difficoltà di reperire figure professionali qualificate. Secondo i dati del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, nel 2023:
- A più di 6 assunti su 10 sono state richieste competenze digitali.
- Nel 45,6% dei casi queste competenze sono state considerate difficili da trovare.
Le professioni più richieste in ambito digitale includono:
- Ingegneri elettrotecnici e dell’informazione
- Tecnici delle costruzioni civili
- Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici
- Tecnici elettronici
Le imprese che investono in intelligenza artificiale sono ancora poche, ma il trend è in crescita. Il 15% delle aziende ha infatti dichiarato di voler investire in questa tecnologia nei prossimi tre anni.
Le Camere di commercio stanno supportando le imprese con attività di informazione e formazione attraverso i Punti Impresa Digitale (PID).
Un esempio di progetto innovativo è la piattaforma Stendhal, che utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare il posizionamento competitivo di oltre 200 destinazioni turistiche italiane.
Il Nord Ovest è l’area italiana con la maggiore richiesta di competenze digitali, mentre il Sud è ancora indietro.
In generale, le professioni più qualificate sono quelle che richiedono maggiori competenze digitali.
L’articolo evidenzia la necessità di colmare il gap di competenze digitali per permettere alle imprese italiane di sfruttare appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale e di rimanere competitive nel mercato globale.
Cosa si può fare per colmare questo gap?
- Investire nella formazione dei lavoratori, sia in termini di upskilling che di reskilling.
- Promuovere l’orientamento scolastico verso le materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).
- Favorire la collaborazione tra le imprese e le università per creare percorsi formativi in linea con le esigenze del mercato del lavoro.
Colmare il gap di competenze digitali è una sfida importante per il futuro dell’economia italiana. L’intelligenza artificiale può essere un fattore chiave per la crescita e la competitività del nostro Paese, ma solo se le imprese avranno a disposizione le competenze necessarie per utilizzarla al meglio.