Digitalizzazione e PA: il dossier Banca d’Italia evidenzia progressi nel colmare il gap Nord-Sud

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La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PA) italiana continua a fare progressi significativi, in particolare grazie agli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che hanno contribuito ad accelerare l’adozione di tecnologie nei comuni di ogni dimensione. Tuttavia, in ambito europeo, l’Italia è ancora indietro rispetto alla media per quanto riguarda la disponibilità di servizi online per cittadini e imprese. Questa è la sintesi del rapporto “IDAL 2023” realizzato dalla Banca d’Italia, un’analisi approfondita presentata a Napoli il 29 ottobre 2024, che ha monitorato circa 8.000 enti italiani, tra comuni, province, regioni e ASL, per analizzare lo stato della digitalizzazione e gli impatti del Pnrr.

Indice

Crescita degli investimenti ICT grazie al Pnrr

Nel biennio 2021-2022, si è registrato un forte aumento degli investimenti in Information and Communication Technology (ICT), un trend determinato dall’impiego dei fondi Pnrr che ha permesso ai comuni italiani di modernizzare infrastrutture e sistemi. Walter Giuzio, uno dei curatori del dossier, ha sottolineato come le risorse del Pnrr siano state particolarmente rilevanti per i comuni più piccoli, spesso a corto di fondi per progetti di digitalizzazione. In questo periodo, quasi tutti i comuni hanno partecipato ad almeno un bando del Pnrr, evidenziando la portata del supporto governativo.

Analisi del livello di digitalizzazione e della domanda di servizi

Il rapporto della Banca d’Italia si sofferma anche su altri aspetti chiave, come lo stato della digitalizzazione e la domanda di servizi digitali da parte dei cittadini. Le regioni, che si sono dimostrate particolarmente attive sui social media, presentano tuttavia un ritardo nell’adozione di servizi digitali nel Sud Italia. Diversamente, per i comuni non emergono forti discrepanze geografiche, con un Meridione che sta colmando gradualmente il divario grazie ai nuovi investimenti.

Nonostante ciò, l’accesso ai servizi varia molto a seconda delle dimensioni del comune: le città metropolitane offrono più servizi rispetto ai comuni più piccoli delle aree interne, dove la disponibilità di infrastrutture digitali è ancora ridotta. Il miglioramento rispetto agli anni precedenti è comunque significativo: il 73% dei comuni ha ormai almeno un servizio interamente online, mentre solo il 6%, in gran parte piccoli comuni, gestisce ancora siti web solo informativi. Un dato che segna un deciso progresso rispetto al 2020, quando appena il 50% dei comuni era riuscito a digitalizzare almeno un servizio.

Identità digitale e diffusione delle nuove tecnologie

L’adozione dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è ormai ampia, sia al Nord che al Sud, soprattutto nei grandi centri urbani. Per quanto riguarda le nuove tecnologie, il rapporto IDAL evidenzia che il 5% degli enti pubblici ha iniziato a sperimentare soluzioni avanzate come i big data già dal 2023, mentre il 79% dispone ora di una connessione a banda larga veloce. Anche se la diffusione del cloud computing è in aumento tra regioni e province, i comuni restano leggermente indietro in questo campo, senza significative differenze geografiche.

Competenze digitali: una sfida per il futuro

Un aspetto critico emerso dal dossier è quello delle competenze digitali all’interno della PA. Solo il 20% dei dipendenti pubblici possiede competenze informatiche avanzate, una percentuale che scende al 10% per i dipendenti con una laurea in discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Tuttavia, la Banca d’Italia prevede un graduale miglioramento della situazione, grazie alle nuove assunzioni previste dal Pnrr, che dovrebbero portare più competenze digitali all’interno dei comuni, soprattutto nel Sud.

Le sfide della digitalizzazione della PA italiana

Il rapporto della Banca d’Italia offre uno sguardo dettagliato sui progressi e sulle sfide della digitalizzazione della PA italiana. Se da un lato i fondi Pnrr hanno permesso ai comuni di investire in infrastrutture e servizi digitali, colmando in parte il divario Nord-Sud, dall’altro c’è ancora strada da fare, soprattutto in termini di competenze digitali del personale. Mentre l’Italia cerca di avvicinarsi agli standard europei, il ruolo del Pnrr appare fondamentale per supportare una PA più efficiente e al passo con le tecnologie moderne, garantendo una maggiore accessibilità ai servizi per cittadini e imprese in tutto il Paese.