Nelle scorse ora, un video sorprendente ha infiammato il web, alimentando pettegolezzi su una presunta relazione romantica tra il magnate Elon Musk e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. Le immagini, incredibilmente realistiche, mostrano i due in abito da gala, intenti a scambiarsi un bacio appassionato durante quella che sarebbe stata la cerimonia di riapertura di Notre Dame a Parigi. Tuttavia, c’è un dettaglio che cambia tutto: il video è stato generato con l’uso dell’intelligenza artificiale.
Quando l’Ai alimenta il gossip
Le immagini, create con sofisticati algoritmi di deepfake, hanno rapidamente fatto il giro dei social, ingannando molti utenti e suscitando dibattiti sulla realtà del contenuto. L’intelligenza artificiale è stata utilizzata per manipolare movimenti, espressioni facciali e contesto, creando una scena apparentemente autentica ma completamente falsa.
Non è la prima volta che i nomi di Musk e Meloni vengono accostati in una narrazione romantica. Già a settembre, il fondatore di Tesla e SpaceX aveva smentito pubblicamente ogni voce su una relazione con la premier italiana, definendola “assolutamente falsa” in un post sulla sua piattaforma social, X. Le speculazioni erano nate da una foto che li ritraeva insieme durante i Global Citizen Awards a New York, evento in cui entrambi erano stati premiati.
L’impatto dei deepfake: tra gossip e pericoli concreti
Questo episodio non è solo una curiosità di costume, ma un chiaro esempio di come i deepfake possano essere utilizzati per manipolare la percezione pubblica, anche in ambiti sensibili come la politica e il gossip internazionale. Questi strumenti, basati su reti neurali avanzate, permettono di creare contenuti che sfidano i confini tra realtà e finzione, con rischi significativi non solo per le persone coinvolte ma anche per la fiducia collettiva nell’informazione. Una sfida innovativa per il diritto e la società.
La rapidità con cui un video come questo diventa virale evidenzia la necessità di strumenti più efficaci per contrastare la diffusione di contenuti falsi. Anche quando la falsità viene smascherata, il danno reputazionale e sociale è spesso già compiuto.