Al G7 il Paper per garantire sia il progresso tecnologico che la privacy. Nell’epoca dell’Ai a rischio soprattutto i dati dei più deboli e dei minori

L’accelerazione inarrestabile dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e il suo crescente impatto sulla vita quotidiana di ciascuno di noi hanno dato impulso a un dibattito globale su come garantire il progresso e l’innovazione senza, però, rinunciare ala tutela dei diritti.

In particolare, in occasione dell’ultimo G7 delle Autorità della Privacy, svolto in Italia durante la scorsa settimana, il focus è stato centrato sugli effetti che lo sviluppo dei sistemi di AI può avere sulla privacy.

Il Policy Paper del G7

 Durante l’evento è stato presentato dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) attraverso il policy paper “Bilanciare privacy e innovazione nell’adozione dell’AI tra i paesi del G7”. Questo documento ha sottolineato come le normative esistenti, molte delle quali risalenti a un’epoca precedente allo sviluppo delle tecnologie Ai, non siano più adeguate per rispondere alle sfide attuali. È quindi necessaria una revisione delle politiche per garantire che la protezione della privacy possa coesistere con il progresso tecnologico, offrendo un contesto normativo in cui l’innovazione possa fiorire in modo sicuro e trasparente.

Il paper del G7 mette in evidenza la necessità di norme che permettano agli individui di mantenere il controllo sui propri dati e impongano alle aziende di garantire un utilizzo responsabile delle informazioni. Inoltre, richiama l’attenzione sull’urgenza di una regolamentazione che integri la protezione dei dati sin dalle prime fasi di sviluppo dei sistemi Ai, promuovendo un approccio incentrato sull’individuo e attento alla trasparenza.

Ai e Privacy: un dialogo necessario tra innovazione e diritti

L’intelligenza artificiale ha la capacità di raccogliere e analizzare enormi quantità di dati personali, il che aumenta il rischio di violazioni della privacy. Per questo, il paper dello IAI sottolinea l’urgenza di normative che consentano agli individui di mantenere il controllo sui propri dati, mentre impongono alle aziende l’obbligo di un utilizzo responsabile delle informazioni. Trasparenza e responsabilità sono considerati elementi essenziali per costruire un ecosistema digitale affidabile, in grado di adattarsi ai rapidi sviluppi tecnologici.

Durante l’evento, è stata più volte ribadita l’importanza di un dialogo costante tra governi, industria e società civile per stabilire linee guida comuni. Questo approccio multistakeholder è considerato fondamentale per bilanciare il diritto all’innovazione con il diritto alla privacy, integrando la protezione dei dati fin dalle prime fasi di sviluppo delle tecnologie IA.

Cooperazione Internazionale per arrivare a regole globali

Altresì indispensabile è la cooperazione internazionale se non si vorrà soccombere davanti alle sfide legate alla regolamentazione dell’Ai. L’evento ha esplorato le differenze tra l’approccio normativo dell’Unione Europea, più rigoroso, e quello degli Stati Uniti, evidenziando tuttavia un terreno comune nella volontà di proteggere la privacy. Strumenti come il Trade and Technology Council (TTC) rappresentano piattaforme cruciali per promuovere standard condivisi e garantire un uso sicuro delle tecnologie Ai.

In questo contesto, l’iniziativa del G7 “Data Free Flow with Trust” (DFFT) è stata riconosciuta come un passo importante per favorire la libera circolazione dei dati a livello globale, garantendo al contempo la tutela della privacy. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha contribuito attivamente al dibattito, promuovendo un codice di condotta comune e la revisione dei principi sull’IA per un utilizzo responsabile e rispettoso dei diritti umani.

Trasparenza, responsabilità e protezione dei minori

Un altro tema centrale del vertice è stato il ruolo della trasparenza e della responsabilità nel ciclo di vita dei dati utilizzati dai sistemi di AI. È stato evidenziato quanto sia fondamentale il coinvolgimento delle autorità di protezione dei dati nella governance dell’AI per garantire che le tecnologie si sviluppino in modo sicuro. L’attenzione è stata posta anche sulla protezione dei dati personali dei minori, un aspetto che richiede standard di sicurezza ancora più elevati.

La tutela dei minori e lo stato dell’arte in Italia

Il Garante italiano per la protezione dei dati personali, presieduto da Pasquale Stanzione, ha posto particolare enfasi sulla necessità di proteggere i minori dagli impatti dell’AI. Durante il vertice, è stato richiesto un impegno più deciso per garantire che i dati dei minori siano trattati con la massima attenzione, adottando misure che prevengano l’esposizione a rischi e abusi, specialmente nell’ambito delle piattaforme digitali. La protezione dei dati dei minori deve essere una priorità, con norme che ne garantiscano la sicurezza e la riservatezza.

In Italia, la protezione della privacy è regolamentata dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea, a cui si affiancano le normative nazionali. Un regolamento che non era certo stato pensato per fronteggiare questo tipo di evoluzione tenoclogica. L’Italia ha adottato un approccio rigoroso alla protezione dei dati, applicando sanzioni severe per le violazioni e promuovendo un’attenta vigilanza sull’uso delle tecnologie IA. Tuttavia, il Garante ha sottolineato che l’aggiornamento continuo delle normative è essenziale per tenere il passo con l’evoluzione tecnologica, garantendo un equilibrio tra l’innovazione e il rispetto dei diritti alla privacy.