Ai e attività di impresa. Il Ceo di Sied It Beniamino Azzarà offre una visione strategia per il futuro delle Pmi

Dopo il convegno “Cloud computing e intelligenza artificiale: le soluzioni di Microsoft,” organizzato in collaborazione tra la società reggina Sied IT e Microsoft Italia, che avuto luogo nella sala Monteleone del Consiglio regionale della Calabria, rimane alta l’attenzione sulla rivoluzione tecnologica in atto. AI e cloud possono diventare strumenti chiave per lo sviluppo delle piccole e medie imprese, soprattutto nelle Regioni del Mezzogiorno, dove il gap di produttività rispetto ad altre aree del Paese è ancora significativo.

Durante il convegno è stato presentato “Copilot,” la soluzione AI generativa di Microsoft che offre alle aziende un potente supporto per la gestione quotidiana, dall’analisi dati alla scrittura di codice, rendendo accessibili strumenti complessi attraverso i sistemi operativi Windows. In questo scenario, Sied IT gioca un ruolo fondamentale come partner locale, guidando le imprese calabresi nell’adozione delle nuove tecnologie e verso una maggiore efficienza operativa.

Per approfondire come queste soluzioni possono realmente fare la differenza nel tessuto economico locale, abbiamo intervistato Beniamino Azzarà, founder e Ceo di Sied IT, che ci offre una visione strategica sull’importanza dell’AI e del cloud per lo sviluppo delle Pmi.

Come nasce la partnership con Microsoft Italia?

Sied e Microsoft Italia hanno una partnership consolidata da diversi anni. Si tratta di una scelta legata alla qualità ed ergonomia dei prodotti, oltre che alla letteratura tecnica completa ed al servizio di assistenza, che pone Microsoft ai vertici del mercato mondiale ormai da decenni. La partnership si è poi evoluta negli ultimi cinque anni con progetti legati a soluzioni di collaboration (Microsoft 365) e cloud computing (Microsoft Azure) fino ad arrivare alle soluzioni sull’AI.

Cloud e Ai cosa possono rappresentare per l’attività d’impresa?

Il cloud per le imprese moderne deve rappresentare innanzitutto l’ottimizzazione degli investimenti in infrastruttura IT: con la vecchia concezione on premise si era costretti ad investire tenendo conto della scalabilità potenziale dei sistemi. Il cloud offre un dimensionamento dinamico: pago le risorse che uso, non quelle che ipoteticamente potrei arrivare ad usare. Inoltre, le infrastrutture in cloud consentono l’abbattimento dei costi di elettricità e raffreddamento, aspetti importanti per chi vuole puntare su una green economy. L’intelligenza artificiale deve essere vista come un’opportunità importante. Nonostante in Italia siamo un po’ indietro su questo fronte, abbiamo la possibilità di colmare il gap abbastanza rapidamente. L’Ai consente di esaltare le reali competenze, perché solo chi le ha coltivate e le possiede davvero è in grado di valutare la bontà degli elaborati di un’intelligenza generativa. Il risultato è che in azienda si può avere un assistente personale a basso costo che faccia parte del lavoro di rendicontazione e sintesi, con un risparmio di tempo che va tutto a favore delle attività produttive.

L’Ai può essere uno strumento per il Sud e per la Calabria per recuperare il gap con le altre Regioni più sviluppate?

L’Ai e il cloud devono essere strumenti indispensabili per colmare il gap tecnologico tra Sud e Nord. In un territorio penalizzato dal punto di vista infrastrutturale, avere la possibilità di delocalizzare le risorse di calcolo e abbassare costi e “pretese” delle connessioni Internet rappresentano un’opportunità da non farsi scappare. Inoltre bisognerebbe incentivare i per i grandi vendor e investitori a creare e sviluppare datacenter anche al sud sfruttando le competenze del territorio, che ci sono e vanno valorizzate.

Ci racconta cosa fa Sield It?

Sied it ha sviluppato il know how per analizzare i flussi di informazioni delle aziende, e individuare la combinazione di soluzioni hardware e software migliore per ottimizzarli e schematizzarli. Questo è in poche parole il compito di un system integrator fornire soluzioni in grado di far crescere le aziende cercando di assicurare un ritorno degli investimenti attraverso un migliore organizzazione e gestione dei processi interni.

L’Italia e la Calabria sono in ritardo rispetto al resto dell’Europa e del mondo?

Purtroppo sì l’Italia è in netta ritardo rispetto al resto del mondo e di solito per il Sud e la Calabria questo ritardo diventa ancora più consistente per le motivazioni espresse in precedenza.

Crede che la politica si stia occupando in maniera efficace dello sviluppo tecnologico?

La politica ha purtroppo, tempi e logiche abbastanza distanti da quelli delle aziende che puntano ad un progresso tecnologico dei propri servizi e della propria organizzazione. Negli ultimi anni qualche passo avanti si è fatto ma, come in tanti altri ambiti, sarebbe auspicabile che nei processi decisionali venissero coinvolte le giuste competenze.

Come vede l’attività di impresa da qui ai prossimi anni? Che tipo di rivoluzione dobbiamo aspettarci e siamo pronti ad affrontarla?

L’evoluzione dell’attività di impresa dovrebbe seguire in un certo senso la logica del cloud di cui abbiamo parlato: le imprese, soprattutto a livello locale, dovrebbero per quanto possibile fare rete e condividere tra loro le proprie competenze ed esperienze. La formazione moderna punta all’iper-verticalizzazione delle competenze, il trend deve essere quello di espandere orizzontalmente il proprio campo di azione mediante le collaborazioni. Sied It si sta muovendo da tempo in questo senso, insieme a partner e calabresi ma anche nazionali ed internazionali.