La lezione di Papa Francesco su tecnologia e Intelligenza Artificiale: mezzi di inclusività e progresso ma da gestire con responsabilità

La morte di Papa Francesco segna la fine di un pontificato che ha lasciato un’impronta profonda sulla Chiesa cattolica e sul mondo intero. Il primo Papa argentino e gesuita della storia ha guidato la Chiesa con una visione riformista e inclusiva, cercando di avvicinare la fede ai problemi contemporanei e rendendo la Chiesa più vicina alla gente.

Un pontefice vicino alla gente

Fin dai primi giorni del suo pontificato, Papa Francesco ha cercato di essere un Papa “vicino alla gente”. La sua umiltà e il suo approccio diretto sono stati tratti distintivi del suo pontificato. Già da arcivescovo di Buenos Aires, Francesco aveva instaurato un forte legame con la comunità, utilizzando i mezzi pubblici e visitando i quartieri più poveri della capitale argentina. Questo legame diretto con la gente ha continuato a caratterizzare il suo operato da Pontefice, rendendo la Chiesa più accessibile a tutti, dai più poveri ai più emarginati.

La visione di una Chiesa Inclusiva

Uno dei temi chiave del pontificato di Papa Francesco è stato l’inclusività. La sua visione era quella di una Chiesa che accogliesse tutti, senza distinzioni, promuovendo i diritti umani, la giustizia sociale e l’uguaglianza. Bergoglio ha lavorato incessantemente per migliorare le condizioni dei più vulnerabili, sostenendo i diritti degli immigrati e dei poveri e cercando di superare le divisioni tra le diverse fedi religiose. Il suo impegno per la pace è stato un pilastro del suo pontificato, anche durante i periodi di malattia, mostrando al mondo un esempio di coerenza e dedizione.

Un Pontificato aperto alla tecnologia

Papa Francesco ha saputo distinguersi per l’innovativa apertura verso le nuove tecnologie. Sin dall’inizio del suo pontificato, ha utilizzato i social media per raggiungere milioni di persone in tutto il mondo. Il suo utilizzo di piattaforme come Twitter (@Pontifex) e Instagram (@Franciscus) ha dato alla Chiesa una visibilità senza precedenti nel panorama digitale. Questo approccio ha rappresentato un evidente cambiamento rispetto al suo predecessore, Papa Benedetto XVI, e ha riflettuto la crescente digitalizzazione della società.

Nel suo pontificato, la velocità con cui la tecnologia si è evoluta è stata testimoniata dal rapido sviluppo di dispositivi digitali che hanno permesso una connessione globale. Francesco ha saputo adattarsi e ha cercato di far sì che la Chiesa fosse sempre presente dove le persone si trovano, anche nel mondo virtuale.

Tecnologia e Ai: un approccio etico

Il pensiero di Papa Francesco sull’intelligenza artificiale è diventato sempre più evidente nei suoi documenti ufficiali. Nel documento Antiqua et nova del gennaio 2025, Francesco ha trattato in modo approfondito le implicazioni etiche delle nuove tecnologie. Ha sottolineato che la tecnologia, pur essendo frutto dell’intelligenza umana, deve essere sempre al servizio del bene comune e non di interessi particolari. L’intelligenza artificiale, in particolare, ha suscitato molte riflessioni nel Papa, che ha esortato a usarla con responsabilità, affinché non diventi uno strumento di esclusione sociale ma uno strumento di inclusione e giustizia.

Un appello alla responsabilità

Papa Francesco non ha mai nascosto le sue preoccupazioni riguardo agli impatti negativi delle tecnologie, in particolare dell’intelligenza artificiale, sulle disuguaglianze sociali. In uno dei suoi messaggi più significativi, ha affermato: “La tecnologia non può avvantaggiare solo alcuni, mentre altri restano esclusi.” Ha sempre ribadito che l’intelligenza artificiale deve essere “centrata sull’uomo” e deve rispettare i principi etici che pongono al centro la dignità umana. Solo così, l’evoluzione tecnologica potrà essere inclusiva e contribuire a ridurre, piuttosto che aumentare, le disuguaglianze globali.

Il Papa ha anche messo in guardia contro i rischi di una società sempre più dipendente dalla tecnologia. “Se passiamo più tempo con il cellulare che con la gente, qualcosa non funziona”, ha detto, sottolineando il pericolo di diventare sempre più isolati nonostante la crescente connessione digitale. La sua preoccupazione per l’uso etico della tecnologia è stata sempre presente, invitando i fedeli a un uso responsabile degli strumenti digitali. In occasione della Giornata mondiale della pace del 2024, Papa Francesco aveva lanciato un ulteriore e chiaro messaggio: “il mondo non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra. Così facendo, non solo l’intelligenza, ma il cuore stesso dell’uomo, correrà il rischio di diventare sempre più artificiale”.