Il Vaticano e l’Intelligenza Artificiale: una bussola etica per il futuro

Un documento storico approvato dalla Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano a metà dicembre fissa le basi per un utilizzo etico e responsabile dell’intelligenza artificiale. Il Decreto DCCII, entrato in vigore in questi giorni, si presenta come una guida per orientare il cammino verso l’impiego di questa tecnologia, in linea con la dignità umana, l’etica e la trasparenza.

Un appello alla responsabilità condivisa

Papa Francesco aveva già acceso i riflettori sull’argomento durante il G7 di giugno, definendo l’IA uno “strumento affascinante e tremendo”. In quell’occasione, il Pontefice aveva invitato i leader globali a perseguire “una sana politica” capace di guidare questa tecnologia verso il bene comune e un futuro migliore.

Il Decreto DCCII si inserisce in questo solco, proponendosi come un primo passo per regolamentare gli ambiti di utilizzo dell’intelligenza artificiale all’interno del territorio della Città del Vaticano, con particolare attenzione a salute, cultura, creatività e amministrazione.

I settori di applicazione e i limiti imposti

Il documento stabilisce alcune aree prioritarie per l’uso dell’IA, sottolineando al contempo i limiti necessari per evitare abusi o effetti collaterali negativi.

1. Salute e sanità

L’intelligenza artificiale potrà essere impiegata per migliorare la salute delle persone e tutelare la sanità, garantendo trasparenza nell’informazione ai pazienti. Tuttavia, il decreto specifica che tali strumenti non dovranno mai limitare o compromettere le decisioni degli operatori sanitari, rispettando così la centralità del giudizio umano nel campo medico.

2. Cultura e patrimonio artistico

Un altro settore di applicazione riguarda la conservazione e la valorizzazione del vasto patrimonio artistico e museale del Vaticano. L’IA potrà essere utilizzata per rendere più accessibile e fruibile l’immenso tesoro culturale custodito dallo Stato, aprendo nuove possibilità per la ricerca e l’esperienza dei visitatori.

3. Creatività e contenuti multimediali

Il decreto affronta anche l’utilizzo dell’IA nella creazione di contenuti testuali, musicali, fotografici e audiovisivi. Per garantire trasparenza, tutti i contenuti generati da intelligenze artificiali dovranno essere identificati con l’acronimo “IA”.

Inoltre, i diritti di paternità e di sfruttamento economico di questi contenuti saranno di esclusiva titolarità del Governatorato della Città del Vaticano. Tuttavia, il decreto impone un chiaro vincolo etico: tali contenuti non dovranno mai arrecare danno all’onore, alla reputazione o al prestigio del Papa, della Chiesa Cattolica e dello Stato del Vaticano.

IA e governance: amministrazione e giustizia

Il decreto dedica particolare attenzione anche all’uso dell’intelligenza artificiale nei processi amministrativi, lavorativi e giudiziari, delineando norme precise per garantire un utilizzo corretto e trasparente.

La normativa appena varata rappresenta un primo passo, in attesa di regolamenti e leggi attuative che definiranno ulteriormente gli ambiti e i confini dell’utilizzo dell’IA. Attraverso questo decreto, il Vaticano dimostra la volontà di affrontare le sfide tecnologiche con un approccio etico e lungimirante, offrendo una bussola per orientare il progresso verso un futuro che metta al centro l’essere umano e il bene comune.